You are using an outdated browser. For a faster, safer browsing experience, upgrade for free today.
sport-invernali
Sci Nordico

Un bell'otto e mezzo alla nazionale di sci nordico


Un bell'otto e mezzo alla nazionale di sci nordico



Al termine della stagione ufficiale sciistica, Sportal.it ha incontrato Roberto Sommavilla, nazionale azzurro tra il 1973 ed il 1982 per le “Fiamme Oro” di Moena, oggi maestro di sci sulle piste di sci di fondo del centro del passo del Lavazè, in provincia di Trento, al confine con la provincia di Bolzano.
 
Prima di tracciare un bilancio della stagione dello sci di fondo per i lettori di Sportal.it, Roberto Sommavilla, nato a Moena nel 1956, si è presentato brevemente, come si dice oggi con un tweet  (140 caratteri), dicendo "attualmente maestro di sci di fondo, mi divido tra la passione per l’insegnamento e le gare; tra maggio e settembre, mi dedico al mestiere di pastore”.
 
Subito gli è stato chiesto un voto alla stagione degli italiani dello sci di fondo, ha risposto con un “otto e mezzo”, motivandolo che è “l’inizio della stagione, decisamente brillante, si è poi offuscato in occasione dei Mondiali di Falun (dove l’Italia ha raccolto una medaglia d’argento con Pittin) ma, in chiusura, gli atleti italiani si sono espressi ad altissimi livelli”. In particolare, ha evidenziato l’exploit finale “il risultato ottenuto nella 15km maschile di Coppa del mondo” con la vittoria a Lahti del giovane De Fabiani che fa ben sperare sul futuro promettente di questo giovane atleta valdostano”.
 
Secondo Sommavilla, agli sciatori delle specialità “nordiche” (sci di fondo, biathlon, salto dal trampolino) in questa stagione “non è mancato qualcosa: la stagione è stata decisamente buona, forse più di quanto si potesse sperare; talvolta, a decidere di un risultato in gara, sono fattori imponderabili e non controllabili soltanto con un atto di volontà, quali la forma fisica raggiunta e le condizioni di gara. In definitiva, credo che non ci sia molto su cui recriminare o di cui rammaricarsi”.
 
Le ultime prestazioni in coppa del Mondo sono di buon auspicio per le stagioni venture, infatti secondo l’ex-azzurro “la presenza di tanti giovani talenti, emersa nelle gare di quest’anno, fa ben sperare per il futuro del nostro sci; del resto, una squadra di campioni, in grado di competere ad altissimo livello, non nasce dal nulla bensì da un lavoro di allenamento paziente che richiede tempo e costanza, e impegno duraturo”.
 
Pur se giovanissimo, è ormai Pellegrino è ormai una realtà che, secondo Sommavilla, dopo aver fornito in questa stagione “un’ottima prova di sé, soprattutto nelle gare di sprint (ha riportato dopo 5 anni la bandiera azzurra a sventolare sul gradino più alto del podio in una gara di Coppa del Mond) e dopo 6 anni a rivincere una medaglia ai mondiali nelle specialità di sci di fondo, è anche per il futuro, un atleta che, per forza ed intelligenza tattica, sia un avversario temibile anche per grandi campioni quali quelli espressi dalle squadre europee, in particolare quelle del Nord Europa”. 
 
Sommavilla riconosce che essere cresciuto immerso in un paesaggio meraviglioso come quello delle Dolomiti  “ha svolto un ruolo fondamentale nella formazione sciistica: il paesaggio e la natura della montagna, anche nei suoi aspetti talvolta temibili e meno rassicuranti” sono elementi essenziali, evidenziando che “del resto, sarebbe per me difficile immaginare la mia esistenza e la possibilità stessa di conservare un equilibrio e la forza se vivessi lontano da un ambiente che sento, intimamente, familiare”. In particolare “l’educazione della natura è, essenzialmente, estetica e una componente del genere è assolutamente necessaria per praticare uno sport quale lo sci di fondo, in cui la forza si unisce inevitabilmente all’armonia e alla leggerezza”.

Sportal.it - www.sportal.it
Copyright SPORTAL Tutti i diritti riservati




Ultimi risultati
chiudi